Il futuro della Domotica: cosa mi ha insegnato il Salone del Mobile
La domotica è la chiave del futuro, ma il Salone del Mobile non è la serratura giusta: cronache dall’evento più famoso del settore Arredamento
Il bilancio del dopo Salone è sempre una faccenda complicata.
Tanti sono gli stimoli, gli spunti, le tematiche affrontate dall’evento più atteso dell’anno e dal suo Fuorisalone. Che nel suo essere quasi evento a sé lascia strascichi creativi a cui è impossibile resistere. Soprattutto se si è giovani.
Un tema, però, mi ha lasciato la voglia di spendere due parole in più: la domotica.
Non è roba da Salone
Innanzitutto va premesso che il Salone del Mobile non è posto da domotica ed è giusto che sia così: per questo ci sono manifestazioni come la sezione dedicata del MADE o l’Illuminotronica di Padova. Qualche spunto interessante, però, è arrivato anche dal Salone e sono convinta che questo settore sia destinato a trovare sempre più spazio in questa e in altre fiere.
Già con Euroluce, arrivata alla sua 29esima edizione, abbiamo visto come il mondo dell’illuminazione possa spaziare dalla funzione d’arredo alla decorazione fino ai sistemi di domotica. Che serve a rendere più facile la vita, sì, ma anche a promuovere il risparmio energetico e la riduzione dell’inquinamento luminoso.
Le parole chiave sono: benessere, tecnologia, equilibrio, emozionalità.
Le applicazioni, i problemi
Sono convinta che il motivo per cui la domotica non sia entrata prepotentemente nelle nostre case sia soprattutto il suo costo elevato. Un costo che appare alto in rapporto alle prestazioni che effettivamente una casa domotizzata può fornire oggi.
Facciamo un esempio: quali sono le applicazioni domotiche più utilizzate?
- Accensione/spegnimento delle luci o degli elettrodomestici a distanza e programmabili;
- Controllo a distanza degli antifurti, dei sistemi di riscaldamento e illuminazione (soprattutto nelle case di vacanza, in montagna o al mare);
- Regolazione della luce naturale, controllo persiane e serrande.
Grandi comodità, certo, ma molti di noi prima di investire cifre importanti nella domotizzazione della casa preferirebbero pensarci bene. E magari il pensiero si concluderebbe così “Magari mi alzo dal divano di persona a spegnere quelle luci e ad abbassare quelle tapparelle”.
Quel che riserva il futuro
Di contro, la domotica potrebbe davvero decollare se, contestualmente a un abbassarsi dei prezzi, si diffondessero altre applicazioni utili, come:
- Non solo programmazione asettica, ma vera e propria Intelligenza artificiale (AI). È recente il video di Mark Zuckerberg, fondatore di Facebook, che immagina per il futuro prossimo una casa automatizzata e capace di prevedere le preferenze di chi la abita basandosi sulle abitudini interiorizzate. Chiave di questa rivoluzione, ovviamente, sarebbe proprio la piattaforma social Facebook.
- Comunicazione fra elettrodomestici. Il futuro sta non solo nella comunicazione diretta persona-elettrodomestico (“forno, accenditi!”) ma anche tra elettrodomestici stessi. In questo senso, sarebbe la lavatrice stessa ad avvisare l’asciugatrice della fine del ciclo di bucato, chiedendole di accendersi per asciugare i vestiti appena lavati.
- Cucina antisprechi. Nella vita moderna, una delle attività più impegnative da incastrare nelle fitte agende è senz’altro la spesa e il controllo di ciò che frigorifero e dispensa contengono. La casa intelligente non solo avvisa dell’avvicinarsi della data di scadenza dei cibi, ma è in grado di provvedere alla spesa e di elencare gli ingredienti disponibili per preparare una particolare ricetta.Anche nella domotica, come in qualsiasi altro settore del mondo arredamento, l’importante è una progettazione su misura, capace di adattarsi alle vere esigenze di chi abita la casa. In questo, noi di Mariani Design siamo dei professionisti: contattaci o vieni a trovarci nel nostro showroom!